La Repubblica - Pasqua nel calice
Sabuci, Nero d’Avola (70%) e Frappato (30%), prende il nome dal toponimo della contrada dove questa piccola azienda siciliana è radicata sin dal 1930. Uve rigorosamente raccolte a mano in piccoli contenitori, tra la fine di Settembre e l’inizio di Ottobre. Le uve raccolte, vengono fatte fermentare separatamente.
Il Nero d’Avola in singole barrique aperte, al fine di poter gestire il suo “cammino” in maniera scrupolosa. Il Frappato invece, fermenta in anfore di terracotta da 7hl, materiale ideale per la sua naturale porosità che non solo permette uno scambio ideale con l’ossigeno durante la fermentazione, ma allo stesso tempo permette all’azienda di mantenere il vino a contatto con le bucce per quasi 12 mesi. I due vini vengono assemblati per poi terminare l’affinamento, circa sei mesi dopo, in barriques e botti di varie misure.
Il risultato? Sabuci, 8000 bottiglie di puro piacere. Rosso rubino con riflessi granati. Ciliege mature, melograno e frutti di bosco sono la voce inconfondibile di un ottimo Cerasuolo di Vittoria. Il legno, non invadente, ma ben presente al primo sorso, puntella spinte di cacao fresco e una virata repentina verso il caramello. Eleganza e complessità sono le note più affilate di un vino dalla trama tannica robusta e persistente, domata da un finale sapido e molto lungo. Intrigante…
Autore: Francesco Bruno Fadda
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